di Giovanni Montagna | 27 Gennaio 2023
Aziende, freelancer e professionisti non solo devono investire sulla qualità dei propri prodotti e dei propri servizi, ma hanno anche la necessità di ideare una propria icona, il logo. Il suo ruolo è fondamentale, perché, oltre alla capacità di incidere sull’animo del consumatore, può incarnare e rappresentare l’identità dell’azienda. Il successo del logo è decretato da diversi fattori comuni, imperniati sul design e sulla psicologia del colore. La storia delle icone dei colossi multinazionali permette di dimostrare la veridicità di queste caratteristiche, mostrando anche la convenienza di puntare fin dall’inizio sul logo anziché in itinere.
Diverse società leader hanno creato con successo il loro emblema, radicandosi addirittura nella psiche delle persone. I motivi per i quali si sono imposti sono molteplici ma importanti da capire per il tuo business. Dunque, analizzeremo la storia e le direttive che hanno portato alla creazione di questi iconiche immagini, rappresentative non solo di business ma anche di vera e propria arte.
Twitter è una delle principali piattaforme di microblogging, il cui logo è stato definito nel 2012 dopo una lunga gestazione artistica iniziata nel 2005. Da qui dimostriamo la convenienza di puntare su un approccio minimalista anziché su quello elaborato. Il primo logo di Twitter è stato ideato dal grafico Biz Stone, il quale elaborò una icona che rappresentava la scritta Twttr, composto da lettere che richiamavano gli elementi naturali.
Questo logo era composto da diverse tonalità di verde e da diverse artefici estetici, gocce di rugiada e da bolle. Questo stile iconico fu ben presto abbandonato, a favore di un’immagine iconica più semplice e con meno tonalità di colore (l’azzurro e il bianco) con l’aggiunta, però, dell’iconico uccellino celeste, elaborato dalla grafica Linda Gavin nel 2010. In seguito, nel 2012, con l’avvento dello smartphone, il logo di Twitter conobbe un ulteriore debranding che fu realizzato dal grafico Douglas Bowman, il quale decise per l’eliminazione del nome, rendendo l’immagine dell’uccellino più semplice e simmetrica (ma con il colore più scuro) con il caratteristico becco rivolto all’insù. Questa icona ha contribuito a determinare il successo di Twitter. Gli elementi fondamentali del successo furono la semplicità e l’uso metodico delle varie tonalità di colore, considerando, inoltre, che il logo non fu elaborato in maniera amatoriale.
Prada è una holding di lusso italiana, specializzata nei prodotti di alta pelletteria. Il logo di Prada non ha mai conosciuto cambiamenti decisivi, rimanendo praticamente inalterato nel corso della sua gloriosa storia. L’immutabilità è uno dei fattori che ha determinato il successo e la visibilità del marchio. Le caratteristiche principali del marchio sono la scritta iconica “Prada”, realizzata con caratteri raffinati ed armoniosi. Il colore, infine, è rappresentato in nero su un sfondo chiaro. La palette di colori ha lo scopo, quindi, di sottolineare i concetti di minimalismo ed eleganza.
Il nero, nella psicologia dei colori, richiama le qualità di fascino e di avvenenza. Il bianco, a sua volta, nella psicologia dei colori, richiama l’eleganza, il candore e la purezza. Il bianco, per di più, non deve essere inteso come antitesi al nero, ma come convergenza, per via dei loro messaggi comuni di assolutezza e intransigenza. Queste tonalità sono, quindi, ottimali per creare loghi relativi al mondo della moda.
Il logo di Nike è uno delle icone che si sono maggiormente radicate nella cultura popolare e nel mondo dello sport. La realizzazione di questo simbolo fu commissionato da Phil Knight, il fondatore della multinazionale di articoli sportivi, alla studentessa – designer Carolyn Davidson che si ispirò, secondo la leggenda, a una delle ali della statua “Nike di Samotracia”. Lo swoosh ( il logo della Nike) è rimasto, nel corso degli anni, pressoché inalterato con l’eccezione delle diverse tonalità del bianco e del nero che sono mutate nel corso del tempo.
La Disney è una delle principali multinazionali che ha influito profondamente sul cinema e sulla cultura del XX secolo. Il logo della Disney ha conosciuto, nel corso della sua storia, una lunga gestazione artistica – anche se il font handmade (la firma di Walt Disney) è rimasto invariato. I loghi che hanno destato un particolare interesse artistico sono riconducibili dal 2006 al 2011. Il team creativo ha ridotto le stilizzazioni del font handmade del logo, a favore di elementi realistici, i castelli e le stelle cadenti che simboleggiano i sogni che diventano realtà. L’icona, nel 2011, ha conosciuto un’ulteriore progressione, il blu che dipinge il fondo del logo. Le varie tonalità di blu, nella psicologia del colore, richiamano le sensazioni di pace e tranquillità, e quindi alla spiritualità e alla sensibilità.
L’analisi dei loghi aziendali consente di riscontrare alcuni elementi comuni:
L’obiettivo del logo, quindi, è di trasmettere i valori e le aspirazioni della tua attività!
Il libro “B2B Brand Management” di Philip Kotler e Waldemar Pfoertsch afferma, infatti, che «se un logo non riesce a comunicare ciò che l’azienda rappresenta è un’opportunità sprecata».
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